Non nel senso stretto, secondo il manuale deontologico , ma senz’altro si può parlare di Ansia da Guerra se ci riferiamo a quel normale senso di paura, incertezza e destabilizzazione psicologica che i conflitti militari possono arrecare nella psiche di ognuno.

Possiamo essere d’accordo nell’affermare che gli ultimi anni non sono di certo tra i più sereni per il mondo emotivo degli esseri umani in questo nuovo decennio. Prima abbiamo dovuto affrontare l’inaspettata pandemia da Covid-19, quando questa è sembrata affievolirsi e farci ritornare alla normalità si sono avviate intorno a noi diverse altre situazioni preoccupanti. Prima la guerra in Ucraina e pochi giorni fa la guerra in medio oriente.

Ma che impatto hanno tutte queste notizie sul nostro mondo interno? Esiste o potrebbe essere presa in considerazione l’esistenza della cosiddetta Ansia da Guerra?

A mi avviso è più che lecito parlare in questi termini riferendoci a quel normale senso di paura e destabilizzazione emotiva che le guerre possono portare nella psiche degli individue che da queste vengono coinvolti. Sia in maniera diretta che indiretta.

Ovviamente, per fortuna al momento non riguarda nessuno di noi italiani in maniera diretta. Per questo vorrei fare qualche considerazione in merito all’ansia che potrebbe vivere chi, anche se lontano fisicamente dal conflitto militare e dal rischio vero e proprio, oggi si sente particolarmente spaventato e ha perso quel senso di serenità che caratterizza la stabilità emotiva.

GESTIONE DELL’ANSIA

Per quanto riguarda il Tema dell’Ansia rimando alla lettura di un articolo più dettagliato  pubblicato su questo blog “Disturbi d’Ansia: Cosa sono e come affrontarli”

Ma cosa si può fare quando veniamo invasi , in maniera evidente da questa che abbiamo definito ” Ansia da Guerra” ?

Un primo suggerimento è sicuramente quello di imparare a gestire le informazioni che ci giungono tutti i giorni dai media. Limitare l’accesso ai media a pochi momenti di aggiornamento (3-4 massimo al giorno) è sicuramente una buona prassi. E’ molto importante cercare di evitare il sovraccarico di informazioni ansiogene.

Ovviamente questo riguarda noi stessi, ma altrettanto importante è cercare di tutelare dalla sovraesposizione anche le persone che vivono intorno a noi, specialmente se abbiamo bambini. Tutelarli non significa nascondergli completamente la verità delle cose, meglio avere un dialogo e dar loro la possibilità di affrontare l’argomento ed essere per loro fonte di rassicurazione.

PENSIERO ALTERNATIVO

i Pensieri di angoscia hanno sempre una grande forza nell’attrarre la nostra attenzione mentale. Ma dobbiamo cercare di imparare a governare il nostro flusso di coscienza. Riportiamo il pensiero più vicino alla nostra quotidianità e alla nostra vita. Tenendo conto che accadono anche altre cose intorno a noi, magari molto più belle di quanto le stiamo considerando.

Come spesso accade, quando siamo troppo presi dalle ansie e dalle paure, ci dimentichiamo di ciò che abbiamo vicino e delle cose importanti e belle che andrebbero maggiormente attenzionate per poterci sollevare e magari rasserenare. 

Abbiamo tutti bisogno di riportare la nostra coscienza più vicina alla nostra vita reale, a quello che davvero ci riguarda e al tempo che nell’immediato stiamo vivendo. Troppo stesso le fughe in avanti del pensiero allontanano dalla concretezza e ci lanciano nell’incertezza, con tutto il carico di ansia che questa potrebbe portare. 

AIUTO E NORMALIZZAZIONE

Quando, però, la paura finisce con il prendere il sopravvento e arriva a incidere sulla vita quotidiana è il caso di fare qualcosa. Rivolgersi ad un professionista può essere molto utile per riuscire a normalizzare questo tipo di preoccupazioni.

Contatti

  • Dott. Antonio Lorusso

  • Cell. 320 0244353

  • info@psicologoantoniolorusso.it

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