Una delle caratteristiche principali delle relazioni è l’oscillazione tra bisogni di accudimento (dipendenza) e quelli di autonomia. Oggi mi propongo di affrontare il tema della dipendenza affettiva, basandomi su un bel test scritto dall’Autore Massimo Borgioni (2015). 

Secondo l’autore la dipendenza affettiva è uno squilibrio relazionale che ha luogo quando la persona non riesce ad integrare le dimensioni di dipendenza-autonomia, collocandosi ad uno degli estremi delle due polarità; irrigidendosi in un solo tipo di risposta: AGGRAPPARSI O RIFUGGIRE.

Anzitutto cerchiamo di definire cos’è una Dipendenza.

Potremmo dirla un bisogno affettivo e di sicurezza tipico di chi, in mancanza di figure di riferimento stabili e sicure, è rimasto appeso nell’attesa che qualcuno si prenda cura di Sé.

Ovviamente quando ci si riferisce a “figure di riferimento stabili e sicure” c’è tutto un richiamo alle teorie dell’attaccamento (Bowlby, 1979) a cui darò senso in un prossimo articolo.

Altrettanto importante è dare un’adeguata definizione del concetto di Autonomia.

Intesa come percezione di assoluta indipendenza, dove il bisogno dell’altro è un optional non strettamente necessario al proprio benessere.

La dipendenza affettiva è anzitutto una DISTORSIONE RELAZIONALE, nel rapporto fra due (o più) figure adulte.

Potremmo altrettanto affermare che una relazione si dice matura quando la capacità di accudire e di essere accuditi è vicendevole e bilanciata.

Ma quali sono le Caratteristiche del dipendente affettivo? L’autore ne elenca alcuni tratti che sembrano delineare molto bene un profilo psicologico:

  • Incapacità di sopportare la separazione
  • Sentimenti cronici di frustrazione e depressione
  • Scarsa fiducia nelle relazioni
  • Ricerca compensativa dei propri bisogni
  • Basso livello di autostima
  • Scarso senso di realtà
  • Controllo – cristallizzazione del rapporto
  • Rabbia- egocentrismo infantile

Nel suo scritto l’autore descrive quattro tipologie di dipendente affettivo: 

  1. Passivo-dipendente: “Ti amo perché ho bisogno di te”;

  2. Codipendente: “Ti amo perché hai bisogno di me”;

  3. Aggressivo-Dipendente: “Ti odio perché somigli a me”;

  4. Contro- Dipendente: “Non ti amo e non ho bisogno di te”.

Partiamo dalla prima categoria: il Passivo-dipendente.

Si definisce così il soggetto che ha bisogno di un “apporto esterno” (altra persona) per il proprio equilibrio emotivo.

L’altro serve per: sedare i propri stati di angoscia; mantenere l’autostima, conservare fiducia in sé stessi. L’altro è l’unica ragione per sentirsi eccitati e VIVI.

Ci si rende conto della disfunzionalità della propria relazione dipendente, soprattutto con la SEPARAZIONE (vera o presunta).

Il dipendente è terrorizzato dalla perdita; per evitare l’abbandono e la solitudine si è disposti ad accettare qualunque ricatto o umiliazione.

Pur di avere l’altro accanto si è disposti a rinunciare alle proprie esigenze; ci si adatta passivamente alle richieste dell’altro, ci si predispone ad un asservimento che può condurre all’annullamento di sé.

Sintetizzando potremmo definire le seguenti caratteristiche tipiche del passivo – dipendente:
  • Legame: Dipendenza (dal partner)
  • Sentimento: Paura dell’abbandono
  • Illusione: “Tu mi salverai”
  • Atteggiamento: Asservimento – Protesta impotente

Per quanto riguarda la secondo categoria: il Codipendente.

potremmo dire che il suo motto sia: “Grazie al mio amore un giorno guarirai”

La persona codipendente si lega a qualcuno che si trova in stato di necessità e che ha bisogno di essere aiutato.

La caratteristiche della codipendenza è il legame fondato sul bisogno: “uno dei partner ha un problema e l’altro (il codipendente) se ne fa carico”

Sembra essere un atteggiamento tipico delle relazioni con alcolisti o tossicodipendenti.

Non è una relazione tra partner alla pari, ma più simile ad una tra genitore e figlio, con l’alternanza tra “sottomissione e ribellione”.

Il codipendente (che è il dipendente affettivo), non può tollerare l’abbandono e la separazione e si lega ad una persona in stato di necessità (alcolista o tossicodipendente).

il codipendente sente di essere importante per l’altro, il che gli garantisce stabilità nella relazione, rassicurazione e certezza:”ha bisogno di me e non potrà lasciarmi”.

Potremmo definire così le caratteristiche tipiche del Codipendente:
  • Legame: Bisogno
  • Sentimento: Speranza
  • Illusione: “Io ti salverò”
  • Atteggiamento: Totale dedizione

La terza categoria è quella dell’Aggressivo-Dipendente.

Ovvero il rovescio dell’immagine del dipendente affettivo; con in primo piano l’aspetto del rancore e della rabbia. 

La forma cattiva, brutale e sadica del dipendente affettivo; che invece di subire passivamente la manipolazione del partner è egli stesso a procurare attivamente sofferenza e umiliazione ai suoi partner.

L’aggressivo dipendente sceglie il meno peggio alla solitudine; la relazione con una persona che non ama, non stima, non sopporta, ma che almeno gli garantisce una relazione, per quanto scadente. 

Trova il capro espiatorio sul quale scaricare la propria frustrazione

Le caratteristiche del aggressivo -dipendente:
  • Legame: Dipendenza (dalla relazione)
  • Sentimento: Disprezzo
  • Illusione: “pessimismo”
  • Atteggiamento: Provocazione -Svalutazione

Infine la categoria del Contro- Dipendente.

Potenzialmente definibile come il Narcisista.

Il contro – dipendente affettivo ha risolto il proprio terrore del rifiuto e dell’abbandono evitando qualsiasi legame.

Il contro dipendente è incapace di provare amore e di costruire legami profondi; non può mai darsi completamente alla relazione perché ha rinnegato la propria fragilità (narcisismo).

Non ha elaborato la sua problematica di dipendenza, l’ha nascosta e rinnegata, mantenendola del tutto irrisolta.

Si lascia sedurre dalla propria immagine; Ama solamente se stesso e vi investe moltissimo in termini di tempo e dedizione;

Caratteristiche tipiche del Contro- Dipendente:
  • Legame: Inesistente
  • Sentimento: Freddezza – Mancanza di empatia
  • Illusione: “Io non ho bisogno di te”
  • Atteggiamento: Evitamento – Sfruttamento

Ma ora sottolineerei sopratutto quella che forse dovrebbe essere la forma di relazione a cui tutti dovremmo aspirare: L’AMORE MATURO

Ovvero Il giusto equilibrio tra i sentimenti di dipendenza-fragilità e autonomia-responsabilità, ciò permette di avere relazioni adulte e soddisfacenti.

Bibliografia: 

Massimo Borgioni “Dipendenza e controdipendenza affettiva: dalle passioni scriteriate all’indifferenza vuota” – Alpes Italia (2015).

Bowlby, J. (1989): Una base sicura. Applicazioni cliniche della teoria dell’attaccamento, Raffaello Cortina Editore, Milano

Se hai problematiche connesse a questo tema, non esitare a contattarmi. Il Supporto Psicologico in questi casi può essere di grande aiuto per affrontare e risolvere le diverse possibili questioni legate al tema della dipendenza affettiva.

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  • Dott. Antonio Lorusso

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